martedì 26 gennaio 2016

Insulti a Mandzukic, De Rossi si scusa a "Le Iene"

Il giallorosso in esclusiva a Italia1: "In campo si dice di tutto ma certe cose andrebbero evitate. Mi dispiace per chi si è sentito offeso"

De Rossi, Premium Sport

"Le Iene" colpiscono ancora. Dopo la pace fatta tra Sarri e Mancini, questa volta la trasmissione di Italia 1 raccoglie le scuse di Daniele De Rossi, protagonista di un brutto insulto verso Mario Mandzukic durante l'ultimo Juventus-Roma. "Ogni tanto capita in campo ma mi dispiace per chi si è sentito offeso, bisognerebbe evitare di dire certe cose" dice il giallorosso nel servizio in onda a "Le Iene Show".
La Iena Nicolò De Vitiis ha avvicinato De Rossi, beccato domenica scorsa dalle telecamere mentre insultava l'attaccante croato ("zingaro di m...."), e a mente fredda il centrocampista ha chiesto scusa.
Ecco lo scambio di battute tra la Iena e il giallorosso:
Iena: Cosa è successo con Mandzukic?
Daniele De Rossi: L’avete visto. Sono stato beccato da una telecamera mentre dicevo una frase che, insomma, dovevo evitare di dire. Non è la prima volta che si dicono queste frasi e ogni tanto capita in campo…Va beh, dire che se ne dicono tante e che in campo se ne dicono di peggio e che il calcio in quei 90 minuti livella un po’ tutti verso il basso, non è una giustificazione. Insomma, evitiamo di dirle o, come ha detto il mister, copriamo la bocca.

Iena: Cassano non te l’ha mai insegnato a parlare con la mano davanti?
De Rossi: Cassano è cintura nera di mano davanti.

Iena: Adesso che l’audio funziona, vuoi dire qualcosa a Mandzukic?
De Rossi: Mi dispiace, mi dispiace per chi si sente offeso per quella frase.

Coppa Italia, semifinale: Alessandria-Milan 0-1, Balotelli segna su rigore

I rossoneri passano all'Olimpico di Torino: la finale è più vicina

Foto 1

Nell'andata della prima semifinale di Coppa Italia, il Milan supera l'Alessandria per 1-0 e si avvicina alla finale del prossimo 21 maggio. All'Olimpico di Torino, i rossoneri passano grazie al calcio di rigore di Balotelli, a segno al 43' dopo un fallo subito da Antonelli. I grigi lottano con cuore e orgoglio ma non riescono a infilare Abbiati, la squadra di Mihajlovic sfiora il bis con un palo di Niang all'84'.

IL TABELLINO

ALESSANDRIA-MILAN 0-1
Alessandria (4-3-3): Vannucchi; Sosa, Sirri, Morero, Sabato; Nicco, Loviso (15' st Mezavilla), Branca; Marras (38' st Boniperti), Marconi (15' st Bocalon), Fischnaller.
A disp.: Nordi, Terigi, Picone, Sperotto, Cittadino, Vitofrancesco, Iocolano. All: Gregucci
Milan (4-4-2): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Honda, José Mauri (18' st Montolivo), Poli, Boateng (40' st Kucka); Balotelli (26' st Niang), Luiz Adriano.
A disp.: Donnarumma, Livieri, Abate, Calabria, Simic, Bertolacci, De Jong, Kucka, Nocerino, Bacca. All: Mihajlovic
Arbitro: Irrati
Marcatori: 43' rig. Balotelli (M)
Ammoniti: 
Morero, Sabato (A)
Espulsi: -

Psg, il nuovo fenomeno è il figlio di Weah

Il figlio dell'ex attaccante del Milan milita nell'Under 17 del club transalpino

Psg, il nuovo fenomeno è il figlio di Weah

Piccoli fenomeni crescono. Anzi, figli d'arte crescono al Psg. Questa volta si tratta di Timothy Weah, figlio di George Weah, ex attaccante del Milan pallone d'oro nel 1995. Il club parigino sta facendo un ottimo lavoro sul suo settore giovanile e nel suo vivaio sta crescendo Weah Junior, 15 anni, che milita nell'Under 17 e segna gol a raffica. Secondo Le Parisien, i responsabili del centro di formazione lo considerano un fenomeno.

Il "piccolo" Timothy è nato a New York e ha passaporto statunitense e sogna di vestire la maglia della prima squadra del Psg, come ha fatto suo padre George dal 1992 e dal 1995, prima di trasferirsi al Milan. Weah Junior, cresciuto nel vivaio dei New York Red Bull, al debutto con l'Under 17 ha firmato una tripletta: "Non lo dico perché è mio figlio, ma Timothy ha grandi qualità: è veloce, ha il fiuto del gol, del gioco e rispetta le indicazioni dell'allenatore. Non credo gli pesi il cognome che porta, conosce la mia carriera. E poi gli dico sempre che il talento non basta. Per sfondare bisogna lavorare duro", le parole del padre Weah a Le Parisien.

Roma, Zeman difende Totti: "Dispiace vederlo infreddolito in panchina"

Il tecnico boemo ai microfoni di Premium Sport: "Dispiace non vederlo in campo, va gestito diversamente"

Roma, Zeman difende Totti: "Dispiace vederlo infreddolito in panchina"

Zdenek Zeman ha parlato del momento no della Roma e di Totti, rimasto mestamente in panchina contro la Juve e mai utilizzato da Spalletti. "Totti è grande e vaccinato. Dispiace non vederlo in campo e vederlo infreddolito in panchina - ha detto a Premium Sport -. Se sta lì sa di potere dare qualcosa, bisogna gestirlo diversamente". Sulla squadra: "La Roma ha le potenzialità, ma nelle ultime partite non ha dato soddisfazioni a pubblico e società".

“Spalletti? In una settimana è difficile cambiare qualche cosa, anche se bisogna tenere a mente che la Roma è un grande club e bisogna comportarsi in certi modi, così come i giocatori e la società stessa devono fare di tutto per andare a migliorare", ha aggiunto.

Giudice sportivo: De Rossi assolto, niente prova tivu

Il labiale percepito, quello "zingaro di m..." a Mandzukic, rientra nelle competenze dell'arbitro e non c'è condotta violenta. Per la Procura, non è lecito ricorrere alla prova tv
Giudice sportivo: De Rossi assolto, niente prova tivu

Niente prova tivu. Daniele De Rossi esce indenne -ma era previsto- dalla piccola/grande bufera con Mandzukic. E quello "zitto, zingaro di m..." che è un labiale percepito dalle immagini tivu, ma non al punto da indurre il Giudice sportivo a chiedere la prova televisiva per eventuali sanzioni. E' quel che ha deciso la Procura federale, che non ha inviato al Giudice Tosel la segnalazione, lasciando il caso alle competenze e al referto dell'arbitro Banti e dei suoi collaboratori

Il fatto è accaduto alla mezz'ora del primo tempo di Juve-Roma, dopo un inizio di partita burrascoso fra il capitano giallorosso e l'attaccante bianconero. Quando, appunto, De Rossi era stato ammonito per un intervento scorretto su Mandzukic che si era molto lamentato, e poi continue punzecchiature fra i due, fino a quel fatidico 30', e il labiale. 
A corredo di quanto accaduto, Spalletti aveva detto: "Giù le mani da De Rossi. Mandzukic ci ha preso per il c... per dieci minuti e comunque dirò a De Rossi di mettersi la mano davanti alla bocca". Alla radio, Marcello Lippi ha commentato: "Sono cose che succedono in campo. A volte per lo stress e la tensione si dicono cose che non diresti mai".

Nelle motivazioni,
 la Procura federale ha precisato che per De Rossi non c'è stata condotta violenta nei confronti di Mandzukic e che le offese -entro certi limiti- sono di competenza dell'arbitro e dei suoi collaboratori.

Inter: Guarin ai saluti, se ne va a Shanghai

All'Inter andranno 12 milioni di euro, bonus inclusi. Martedì le visite mediche in Spagna

Fredy Guarin (LaPresse)

L'avventura di Fredy Guarin all'Inter è ormai giunta a conclusione. Il centrocampista colombiano ha detto sì all'offerta dello Shanghai Shenhua e, dopo l'allenamento da solo ad Appiano, avrebbe già salutato i compagni di squadra. Il club cinese verserà nelle casse nerazzurre 12 milioni di euro, bonus inclusi. L'ufficialità del trasferimento solo dopo le rituali visite mediche, che saranno svolte martedì in Spagna.
Ormai non ci sono più dubbi: dopo 4 anni tra alti e bassi, le strade di Fredy Guarin e dell'Inter si separano. Il centrocampista colombiano ha ceduto alla corte (e agli yuan) dello Shanghai Shenhua e mancano solo le visite mediche (da effettuare in Spagna sede del ritiro dei cinesi) per ufficializzare il divorzio. Questa volta nessuna sommossa popolare, come nel gennaio 2014 quando i tifosi "bloccarono" il trasferimento del Guaro alla Juventus in cambio di Vucinic. Il giocatore se ne va dall'Italia lasciando dietro di sé un profondo senso di incompiutezza, avendo alternato ottime prove a performance alquanto deludenti.

Mancini e il club nerazzurro si consoleranno con 12 milioni di euro, bonus inclusi. Soldi freschi che serviranno per cercare un sostituto: Soriano della Sampdoria il favorito. Ma il Mancio, vista la scarsa vena dei suoi attaccanti, avrebbe anche chiesto uno sforzo in avanti, quindi con Ferrero si parlerà anche di Eder. Più facile, però, strappare il centrocampista rispetto all'attaccante italo-brasiliano.
MARTEDI' VISITE E FIRMA
Tutto pronto per il trasferimento di Fredy Guarin al Shanghai Shenhua. Il centrocampista nerazzurro martedì effettuerà le visite mediche nel ritiro invernale del club cinese a Marbella, in Spagna, e poi firmerà il contratto.

El Shaarawy: "Roma grande occasione, son contento"

L'ex rossonero è atterrato alle 20:17 circa a Fiumicino

Foto 1

Stephan El Shaarawy ha ufficialmente iniziato la sua avventura alla Roma, rilasciando le prime dichiarazioni sulla strada verso la Capitale. "La Roma è una grande occasione - ha detto l'attaccante all'aeroporto di Genova-. Sono contento, voglio mettermi subito al lavoro per dare una mano alla squadra". L'ex rossonero è atterrato a Fiumicino attorno alle 20.17. "E' emozionante tornare in Italia", ha aggiunto. Martedì visite e firma.

El Shaarawy, dunque, sarà il primo rinforzo per Spalletti. Particolarmente stimato dal tecnico giallorosso, il Faraone sarà uno dei punti fermi del tridente. Velocità e qualità al servizio della squadra, per ridare smalto a un reparto in difficoltà e aiutare Dzeko a ritrovare la via del gol. Martedì sono previste le visite mediche di rito e poi la firma. Ma ormai El Shaarawy è un giocatore delle Roma. "Mi sento pronto per la Roma. C’è poco da parlare e tanto da lavorare. Sono carico, molto motivato ed entusiasta - ha dichiarato l'attaccante - . E' un momento delicato per la Roma e spero di dare il mio contributo. Sono pronto per questa sfida".

GdF: indagati Lotito, Galliani e De Laurentiis

Coinvolti anche Lavezzi e Crespo: inchiesta della procura di Napoli

GdF: indagati Lotito, Galliani e De Laurentiis

Tra le decine di indagati nell'indagine della procura di Napoli, che ha portato al sequestro di beni per circa 12 milioni, ci sarebbero l'Ad del Milan Adriano Galliani, il numero uno della società partenopea Aurelio De Laurentis, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l'ex presidente e Ad della Juventus Jean Claude Blanc. Tra i calciatori, indagati anche il Pocho Lavezzi e l'ex Giocatore Crespo. Coinvolti, infine, diversi procuratori, tra cui Alessandro Moggi.

La Guardia di Finanza sta eseguendo un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di squadre di calcio di serie A e B. L'ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. L'inchiesta e' condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. 

E' in corso una acquisizione di documenti da parte della Guardia di finanza negli uffici della sede del Milan. Secondo quanto si apprende, i militari delle fiamme gialle si sono presentati a Casa Milan verso le 8.30.

venerdì 22 gennaio 2016

Napoli, un'amichevole per i diritti gay

Test a Castelvolturno contro la squadra di Cecchi Paone

Alessandro Cecchi Paone (LaPresse)

Dopo la bufera per le frasi omofobe rivolte a Mancini, Sarri e il Napoli hanno detto sì a un'amichevole per sostenere i diritti gay. Al più presto, nel centro sportivo di Castelvolturno, Higuain e compagni giocheranno un test di allenamento di due tempi da 30' con il San Vito Positano, squadra di cui è presidente onorario Alessandro Cecchi Paone, unico tesserato Figc dichiaratamente gay. E' stato lo stesso presentatore e renderlo noto.

''Mi ha chiamato Maurizio Sarri, ho parlato con lui e c'è anche l'ok del presidente De Laurentiis: ha accolto la mia proposta di una partita amichevole con il Positano - ha spiegato Cecchi Paone - E' un modo per schierarsi in favore dei nostri diritti". Stamane l'anchorman ha chiamato il Napoli ed è stato richiamato dai dirigenti del club, per un colloquio diretto con Sarri, che ha dato l'ok all'iniziativa.

Il noto presentatore aveva rivolto l'invito al Napoli attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport. "Le parole frocio e finocchio sono assolutamente offensive ed omofobe, ancora più gravi se pronunciate da un allenatore di calcio che dovrebbe avere un alto senso di responsabilità - aveva detto - . Ma c’è anche un aspetto positivo: Mancini non si è offeso, ha detto che sarebbe orgoglioso di essere omosessuale ed è un bell’esempio per chi ritenesse ancora che essere omosessuali sia una vergogna”. Cecchi Paone, definito dalla rosea un simbolo della lotta all’omofobia, torna poi sulle scuse di Maurizio Sarri, lanciando a quest’ultimo una proposta: “Le scuse, seppur immediate e sincere, mi sono sembrate goffe ma il tecnico potrebbe farsi perdonare in un modo. Infatti potrebbe organizzare, con l’aiuto di De Laurentiis, una amichevole col mio Positano al San Paolo. Sarebbe un ottimo modo per parlare diffusamente dell’omosessualità nel calcio".

Zarate, affare fatto con la Fiorentina. E Pepito dice: "Arrivederci"

Visite per l'attaccante: 2,1 milioni di euro al West Ham. Rossi al Levante: "Il mio non è un addio"

Zarate, AFP

Mauro Zarate torna in Italia: affare fatto con la Fiorentina che verserà 2,1 milioni di euro nelle casse del West Ham. L'argentino che ha giocato nella Lazio e nell'Inter è pronto a riabbracciare la Serie A. In giornata a Firenze le visite mediche prima della firma del contratto. L'arrivo dell'attaccante, che in stagione ha segnato tre reti in in 15 presenze, si sblocca anche la partenza di Giuseppe Rossi verso la Spagna: c'è l'accordo con il Levante.
E all'uscita dal Centro sportivo, dopo l'allenamento, Pepito Rossi ha detto poche e significative parole: "Il mio non è un addio, ma un arrivederci. Sono molto dispiaciuto e vedremo come finirà". Rossi va al Levante in prestito, con diritto di riscatto fissato a 6 milioni e contro-riscatto a 3 milioni.

LE PAROLE DELL'AGENTE: "E' UN ARRIVEDERCI"

Intervenuto a Radio Bruno, Andrea Pastorello ha parlato anche dell'obiettivo azzurro e non solo per Giuseppe Rossi, pronto a volare al Levante. "Stiamo lavorando per chiudere la trattativa. Non c'è delusione, ma sicuramente non andiamo via volentieri. Immaginavamo un'annata da protagonisti. Per questi pochi mesi la cosa migliore è separarsi. La nostra intenzione è quella di tornare, con la Fiorentina non è un addio ma un arrivederci. Adesso conta tornare a giocare, Europeo o ritorno alla Fiorentina si vedrà. Abbiamo scelto il Levante perché è la quadra che ha creduto di più in lui. Speriamo di replicare quanto già fatto a Parma, quando Giuseppe salvò la squadra da ultima in classifica. Posso solo dire che Giuseppe a Firenze ha i tifosi nel cuore. Siamo amareggiati, ma abbiamo agito tutti nel migliore dei modi, sia noi che la società. Sousa lo ringrazio per tutto quello che ha fatto, prestando grande attenzione al ragazzo. L'allenatore fa le sue scelte tecniche e noi ne abbiamo solo preso atto. Per giocare e trovare spazio era giusto andare via", riporta Firenzeviola.it.

Samp, Ferrero: "Sarri? Due pesi e due misure"

Il n.1 blucerchiato ricorda la sua inibizione per tre mesi per aver definito Thohir un filippino: "Ho fatto un errore geografico, lui ha detto di tutto e ha preso due turni"

LaPresse

Le due giornate di squalifica inflitte a Sarri non vanno giù aFerrero, che ricorda la squalifica da lui subita quando definìThohir, presidente dell'Inter, "un filippino". Frase per la quale il numero uno della Samp venne inibito tre mesi oltre a ricevere una ammenda di 10mila euro. "Qui usano sempre due pesi e due misure - dice Ferrero a SampTv -. Io ho fatto un errore geografico e ho preso, diciamo, cinquant'anni; questo ha detto di tutto e ha preso due giornate. Ma che è? Il calcio non è sempre uguale?".
Ferrero ha poi commentato la prossima sfida dei blucerchiati con il Napoli. "Domenica ce la andiamo a giocare perché secondo me i ragazzi devono capire che quando vogliono vinciamo su tutti. Che vinca il migliore".

Giudice sportivo: Due giornate a Sarri, in Coppa Italia. E il Napoli "chiama" Mancini

Sanzione morbida: due turni a Sarri per pesanti insulti e 20mila euro di ammenda. Per Mancini 5mila euro per atteggiamento intimidatorio

Giudice sportivo: Due giornate a Sarri, in Coppa Italia. E il Napoli "chiama" Mancini

Il caso Sarri-Mancini si chiude con questa (prevista) sentenza: 2 turni e 20 mila euro di ammenda al tecnico del Napoli, da scontare in Coppa Italia, per "pesanti epiteti insultanti"; 5mila euro a Mancini per "atteggiamento intimidatorio" verso Sarri che l'aveva insultato. Nessuna mega-stangata: il referto dell'arbitro e degli ispettori federale è bastato al giudice Tosel. Non si prevedono ulteriori inchieste.

Dunque insulti, non razzismo. E' prevalsa questa linea, che serve a stemperare le tensioni giunte forse troppo in alto. Il tutto riferito a quanto scritto dal quarto uomo, Di Bello, che ha assistito alla scena nel finale di partita Napoli-Inter. Mancini che chiede lumi sul recupero e protesta. Sarri che si alza e gli dice "Frocio, finocchio". Poi il gol di Ljajic e Mancini che va da Sarri con atteggiamento intimidatorio. Espulsione per entrambi, poi il resto nello spogliatoio: Mancini con Zanetti va da Sarri, le scuse, ma con atteggiamento un po' così, la reazione di Mancio, vecchio cazzone. Infine le parole dei due tecnici alla tv.

Le relazioni del quarto uomo, dell'arbitro e degli ispettori hanno indotto il Giudice Tosel a evitare la linea del razzismo. Scrive Tosel, motivando la sentenza di 2 turni e 20mila euro di ammenda a Sarri: "per avere, al 47 del secondo tempo, rivolto all'allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti: infrazione rilevata dal quarto uomo e dai collaboratori della Procura federale".

L'AMMENDA A MANCINI

Per Mancini, 5mila euro di ammenda per avere, "uscendo dall'atea tecnica, tenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria che lo aveva insultato; per avere inoltre al termine della gara negli spogliatoi, rivolto al quarto ufficiale un'espressione irriguardosa".

IL NAPOLI "CHIAMA" MANCINI

Ed ecco il comunicato del Napoli: "La decisione del Giudice Sportivo presso la LNP Serie A di Milano acclara formalmente l’assenza di qualsiasi connotazione razzista ed omofoba nelle parole pronunciate dal Mister Sarri nei riguardi dell’allenatore della squadra avversaria durante la gara di Tim Cup di martedì 19 u.s.. Conoscendo lo spessore umano e culturale del proprio Allenatore, il Napoli non ha mai nutrito alcun dubbio in merito e ritiene che il pentimento per le parole proferite, manifestato ripetutamente e pubblicamente da Sarri, attesti ancora una volta le qualità personali e la capacità di autocritica dello stesso. Escluso pertanto perentoriamente che le parole di Maurizio Sarri potessero essere espresse con spirito discriminatorio si auspica che l’allenatore dell’Inter possa accogliere le scuse più volte manifestate e che le vicende puramente sportive dei rispettivi Club tornino a concentrare l’attenzione dei media e del pubblico".

AVV.GRASSANI: "IL NAPOLI NON FARA' RICORSO"

Il Napoli non farà ricorso per la squalifica di Sarri. Lo ha detto l'avvocato Mattia Grassani, legale del club azzurro, a Radio Crc. "La decisione presa da Tosel non è stata facile perché ha dovuto giudicare una tematica mai contemplata prima. La vicenda ha una delicatezza fuori dal comune per cui questo caso fa giurisprudenza. Dal mio punto di vista e' una decisione nel complesso di buon senso e di equilibrio, Tosel ha applicato le regole - ha detto Grassani - Non faremo ricorsi - ha ribadito il legale del Napoli - La società non mi ha dato mandato perché questa vicenda ha fatto già parlare troppo ed è giusto l'auspicio di Sarri affinché si parli del Napoli solo per ciò che fa in campo".

Lavezzi, parla l'agente: "L'Inter è sempre interessata"

Mazzoni a Premium Sport: "A gennaio non si muove, si vedrà a giugno. A lui piace tanto il calcio italiano..."


L'Inter resta vigile sul fronte Lavezzi, in scadenza di contratto col Psg e pronto a vivere una nuova esperienza a partire da fine giugno. A confermarlo è il suo agente Alejandro Mazzoni, tornato a Milano dopo aver parlato ieri con il Chelsea: "A gennaio non si muove - dice il procuratore a Premium Sport -. La prossima stagione? A lui piace tanto il calcio italiano e l'Inter è sempre stata interessata...".

Mazzoni, insieme ad Alessandro Moggi, ieri ha incontrato il Chelsea Londra per parlare della possibilità di un trasferimento del Pocho in Blues. Il vertice è stato positivo ma allo stesso tempo l'argentino non esclude l'ipotesi Italia, dove tornerebbe molto volentieri: "Ha ancora sei mesi di contratto, si vedrà dopo - dice Mazzoni -. A gennaio non si muove. L'Inter? A lui piace tanto il calcio italiano, vediamo. L'Inter è sempre stata interessata a lui, sento spesso Ausilio perché è un amico, ma solo per parlare di mercato". 

Un nodo importante, però, potrebbe riguardare lo stipendio dell'argentino, che al Psg guadagna 4,5 milioni a stagione e in vista del prossimo contratto - considerato che si libererà a parametro zero - non è disposto a ridursi l'ingaggio. "Non sono tanti i club che possono permettersi Lavezzi - spiega l'agente -. L'Inghilterra? Non cerca un'esperienza precisa, lui prenderà in considerazioine la proposta migliore e il progetto migliore. Juve e Milan? Quando uno come Lavezzi è in scadenza, è normale che tutte le squadre importanti vogliono sapere com'è la situazione".

giovedì 21 gennaio 2016

Coppa del Re: il Barcellona espugna Bilbao, Atletico stoppato

Nell'andata dei quarti i blaugrana battono 2-1 l'Athletic, i Colchoneros non vanno oltre lo 0-0 col Celta Vigo

Celta Vigo-Atletico Madrid (Afp)

Sorride al Barcellona l'andata dei quarti di finale di Coppa del Re. La squadra di Luis Enrique batte 2-1 l'Athletic Bilbao al San Mames e ipoteca il passaggio alle semifinali: di Munir e Neymar le reti della squadra blaugrana, i baschi accorciano le distanze nel finale con Aduriz. Non brilla invece l'Atletico Madrid che non va oltre lo 0-0 sul campo del Celta Vigo e dovrà guadagnarsi la qualificazione al Vicente Calderon.
Nemmeno le assenze di Messi e Suarez fermano il Barcellona. E ancora una volta a farne le spese è l’Athletic Bilbao che, dopo avere incassato 6 gol al Camp Nou domenica in Liga, si inchina anche al San Mames nonostante una prova coraggiosa. A tagliare le gambe alla squadra di Valverde sono due disattenzioni difensive nei primi 25 minuti, cinicamente sfruttate dal Barça: al 18’ i blaugrana passano in vantaggio con Munir che, con una sorta di rigore in movimento, concretizza uno splendido triangolo in velocità tra Arda Turan e Rakitic. Al 25’ il raddoppio: Etxeita e Laporte si addormentano su un lancio di Munir, Neymar si inserisce, dribbla Herrerin e insacca a porta vuota. L’Athletic ha il merito di non mollare e nella ripresa trova la forza di reagire. Il gol dell’1-2, però, arriva troppo tardi: siamo all’89’ quando Dani Alves sbaglia il disimpegno, San José intercetta il pallone e lo serve ad Aduriz che insacca. I baschi escono dal campo a testa alta ma, per conquistare le semifinali di Coppa del Re, servirà un vero e proprio miracolo al ritorno al Camp Nou. Tante emozioni ma nessun gol a Vigo dove l’Atletico Madrid, capolista in campionato, non va oltre lo 0-0 col Celta. Un risultato bugiardo considerato l’alto numero di palle gol sprecate sia da una parte che dall’altra. Il discorso qualificazione è rinviato al retour match di mercoledì prossimo al Vicente Calderon: la squadra di Simeone sarà costretta a vincere per passare il turno.

Coppa Italia, Lazio-Juventus 0-1: bianconeri in semifinale

Rete di Lichtsteiner con l'aiuto della Goal Line Technology. Ora doppia sfida all'Inter

Foto 19

di MAX CRISTINA
La Juventus è la quarta e ultima semifinalista di Coppa Italia e affronteranno l'Inter di Mancini in semifinale. I bianconeri di Allegri hanno superato 0-1 la Lazio all'Olimpico nella riproposizione della finale della scorsa stagione. Decisiva la rete in tap-in dell'ex Lichtsteiner al 66' dopo il palo colpito da Zaza, concessa dall'arbitro con l'aiuto della Goal Line Technology. Per Pioli le sfide con Allegri restano un tabù.

LA PARTITA


Che sia campionato o Coppa Italia non fa differenza: la Juventus ha deciso di non lasciare le briciole ai propri avversari e dopo la rincorsa al Napoli in Serie A, i bianconeri hanno messo nel mirino anche il bis in Coppa Italia. All'Olimpico gli uomini di Allegri, che continua a restare imbattuto contro Pioli, hanno vinto con una prova di autorità, sprecando molto ma limitando al tempo stesso i pericoli per la porta di Neto. Uno, a inizio partita, creato da Keita.

La differenza tra le due squadre però è venuta a galla nella ripresa dopo un primo tempo equilibrato e avaro di grandi emozioni, con un ritmo piuttosto alto e una Lazio molto aggressiva sui portatori di palla juventini capace di limitarne lo sviluppo del gioco in profondità e sugli esterni. L'occasione fallita da Keita al 13' è pareggiata da Pogba poco più tardi con il francese stoppato da un buon intervento di Berisha alla mezz'ora. Al rientro dagli spogliatoi, invece, con l'innalzamento del ritmo voluto da Allegri non c'è stata storia.

Sfruttando i palloni recuperati a centrocampo la Juventus ha creato diverse occasioni da gol. Al 51' Berisha si supera su Morata in uscita mentre Zaza, a porta vuota, colpisce solo l'esterno della rete. Poco dopo è Pogba a non trovare la porta sugli sviluppi di un calcio da fermo, ma al 66' arriva l'episodio che decide il match in una maniera insolita. Il sinistro a giro di Zaza colpisce il palo e termina lentamente sui piedi di Lichtsteiner il quale si coordina e infila di pochi centimetri la porta laziale. L'intervento in extremis di Berisha è tanto bello quanto inutile, vanificato dalla Goal Line Technology che assegna il match-point alla Juventus. Senza polemiche.

Una volta rotto l'equilibrio il finale di gara è già scritto. La Lazio in attacco e sbilanciata per cercare il pari, la Juventus pronta a sfruttare i contropiedi negli spazi. Almeno in teoria. Se i biancocelesti infatti non creano pericoli alla retroguardia bianconera, Sturaro, Mandzukic e Dybala nel finale si divorano il raddoppio sicurezza per la rabbia di Allegri. In semifinale di Coppa Italia ci sarà l'Inter.

LE PAGELLE

Zaza 7 - Non ha trovato il gol, anzi, se n'è divorati almeno due ma visto il risultato finale non importa. E' l'uomo più pericoloso davanti in grado di tenere in apprensione la Lazio per tutto il match. Sfortunato sul palo che propizia il gol vittoria.

Berisha 7 - Evita la debacle con almeno tre interventi clamorosi. Sul gol di Lichtsteiner non può nulla, ma solo per pochi centimetri

Bisevac 6 - Buon esordio per l'ultimo acquisto di Lotito. Partita ordinata in difesa e senza scivoloni. Bravo in chiusura su Zaza nel primo tempo

Morata 6 - Non si sblocca lo spagnolo, ma si muove molto. Per un attaccante non è mai un complimento, ma il gol arriverà

IL TABELLINO

LAZIO-JUVENTUS 0-1
Lazio (4-2-3-1):
 Berisha 7; Konko 5,5 (28' st Felipe Anderson 5), Bisevac 6, Mauricio 6 (17' st Hoedt 5), Radu 5,5; Milinkovic-Savic 5,5, Biglia 5,5, Lulic 5; Candreva 5,5, Klose 5 (37' st Matri sv), Keita 5,5. A disp.: Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Mauri, Djordjevic. All.: Pioli 5,5
Juventus (3-5-2): Neto 6; Caceres 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6,5 (35' st Cuadrado sv), Sturaro 6, Marchisio 6,5, Pogba 6, Alex Sandro 6,5; Zaza 7 (45' st Dybala sv), Morata 6 (30' st Mandzukic 6). A disp.: Buffon, Audero, Rugani, Padoin, Hernanes, Asamoah. All.: Allegri 6,5.
Arbitro: Damato
Marcatori: 21' st Lichtsteiner
Ammoniti: Lulic, Mauricio, Konko (L); Chiellini, Zaza, Dybala (J)
Espulsi: nessuno

Serie A: Belotti-Acerbi, il Sassuolo riprende il Torino

Finisce 1-1 al Mapei Stadium: i neroverdi agganciano il Milan al sesto posto

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Belotti spacca il match, Acerbi riporta la parità: il recupero della 16esima giornata di Serie A fra Sassuolo Torino va in archivio con il punteggio di 1-1. Primo tempo divertente con gli ospiti avanti al 22' e ripresi dal tap-in del difensore neroverde al 40': ripresa sottotono, con poche palle gol. Con questo pari i ragazzi di Di Francesco salgono a 32 punti in classifica, agganciando il Milan al sesto posto. Granata undicesimi a quota 26.

LA PARTITA

Defrel con Sansone e Berardi, Immobile al fianco di Belotti: queste le scelte offensive di Di Francesco e Ventura. L'avvio del match è di marca neroverde: il Sassuolo spinge costringendo il Toro nella sua metacampo ma col passare dei minuti i granata prendono le misure. Utilizzando soprattutto l'arma Zappacosta, bravo ad arare la fascia di competenza mettendo in difficoltà Duncan e Sansone. Al 22' cambia il risultato: splendida verticalizzazione di Immobile per Sansone che scappa via ad Acerbi e mette al centro. Belotti non manca l'appuntamento col gol, firmando il suo quarto centro in questo torneo. La gara è viva e al 40' ecco il pari: Ichazo mura Biondini, sulla respinta c'è però Acerbi, bravo ad insaccare (terza rete in campionato). Un primo tempo divertente va giustamente in archivio sull'1-1. La ripresa non mantiene le aspettative della prima, frizzante, frazione. Il freddo, la stanchezza per l'impegno infrasettimanale e perché no, anche la paura di perdere, frenano le due formazioni. Ci prova Defrel, risponde Immobile, si fa vivo di nuovo Belotti (sempre propositivo) mentre Zappacosta è vittima di crampi, bloccando la spinta sulla fascia destra granata. I ritmi si abbassano e le palle gol latitano: Berardi, oggi opaco, lascia il posto a Falcinelli, mentre il motore di Immobile non gira ancora a pieno regime. Fra i migliori c'è Sansone ed è proprio il guizzante esterno a sfiorare il vantaggio con un colpo di testa fuori di un soffio. C'è spazio per un'ammonizione pesante a Magnanelli (squalificato per il Bologna) e per un Ventura che viene allontanato da Celi per proteste sul gong. Un punto ciascuno e appuntamento al prossimo weekend.

LE PAGELLE

Acerbi 6,5 - Altra bella prestazione del centrale ex Milan: se in difesa concede qualcosina agli avversari, spazza via le incertezze con la rete che vale l'1-1. Decisivo.
Belotti 6,5 - Ci risiamo, forse è ancora presto per dirlo, ma finalmente sta sbocciando: l'autostima cresce, i gol in campionato (ora quattro) pure. L'arrivo di Immobile lo ha rigenerato.
Berardi 5 - Serata stonata per il talentino neroverde: pochissimi guizzi degni di nota, fatica a trovare lo spunto per rendersi pericoloso o per innescare i compagni. Rimandato.
Zappacosta 6,5 - Un primo tempo da incorniciare: motorino sulla destra, sempre pronto al cross e a a mettere in difficoltà gli avversari. Nella ripresa cala come tutto il Toro, fino ai crampi e alla sostituzione.
Immobile 6 - Il motore dell'ex Siviglia non viaggia ancora a pieno regime, ma si sta scrollando di dosso la ruggine: sgomma, accelera ad intermittenza come ai bei tempi. Ora serve il gol su azione.

IL TABELLINO

SASSUOLO-TORINO 1-1
Sassuolo (4-3-3)
: Consigli 6; Acerbi 6,5, Cannavaro 6,5, Peluso 6, Vrsaljko 6,5; Biondini 6 (81' Laribi sv), Duncan 6,5, Magnanelli 6; Berardi 5 (75' Falcinelli 6), Defrel 5,5 (88' Politano sv), Sansone 6. A disp.: Pegolo, Pomini, Antei, Ariaudo, Fontanesi, Gazzola, Longhi, Pellegrini, Pierini. All.: Di Francesco 6.
Torino (3-5-2): Ichazo 6,5; Gaston Silva 5, Glik 6,5, Maksimovic 6; Moretti 6, Zappacosta 6,5 (81' Bovo sv), Acquah 5,5, Benassi 6,5 (80' Baselli sv), Gazzi 6; Belotti 6,5, Immobile 6. A disp.: Castellazzi, Padelli, Molinaro, Vives, Martinez, Quagliarella. All.: Ventura 6.
Arbitro: Celi.
Marcatori: 22' Belotti (T), 40' Acerbi (S).
Ammoniti: Acquah, Benassi, Glik, Maksimovic (T), Magnanelli, Vrsaljko (S).
Espulso: Ventura (T) al 90' per proteste

Caso Sarri: rischia 4 mesi. Ma sarà (molto) meno: 3 turni

Oggi la decisione toccherà al Giudice sportivo, Tosel. Sanzione estesa anche in campionato

Caso Sarri: rischia 4 mesi. Ma sarà (molto) meno: 3 turni

Il caso Sarri-Mancini è sulla scrivania di Gianpaolo Tosel. Toccherà infatti oggi al Giudice sportivo prendere una decisione in merito alle parole razziste ("Frocio e finocchio") dell'allenatore del Napoli rivolte all'interista durante il quarto di Coppa Italia. Molto dipenderà dal referto arbitrale su quanto accaduto a bordo campo. Sarri rischia fino a 4 mesi di squalifica. Ma l'ipotesi di una sanzione assai meno grave, di 2-3 giornate, è quella attesa per quel che riguarda il Giudice sportivo.

COSA DICE IL CODICE SPORTIVO

A prima vista, a inchiodare Maurizio Sarri è l'articolo 11 del Codice di Giustizia Sportiva della Figc
"1. Costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica, ovvero configuri propaganda ideologica vietata dalla legge o comunque inneggiante a comportamenti discriminatori. 
"2. Il calciatore che commette una violazione del comma 1 è punito con la squalifica per almeno dieci giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato e con la sanzione prevista dalla lettera g) dell’art. 19, comma 1, nonché con l’ammenda da € 10.000,00 ad € 20.000,00 per il settore professionistico. I dirigenti, i tesserati di società, i soci e non soci di cui all’art. 1 bis, comma 5 che commettono una violazione del comma 1 sono puniti con l’inibizione o la squalifica non inferiore a quattro mesi o, nei casi più gravi, anche con la sanzione prevista dalla lettera g) dell’art. 19, comma 1, nonché, per il settore professionistico, con l’ammenda da € 15.000,00 ad € 30.000,00".

DUE SENTENZE DISTINTE


Dunque, nel peggiore dei casi quattro mesi di pena per Sarri da scontare direttamente in campionato e non nella prossima edizione della Coppa Italia. In più all'allenatore del potrebbe essere inflitto il "divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA". Dunque una sanzione che riguarderebbe anche l'Europa League.

Ma c'è anche l'ipotesi meno grave, a livello di sanzioni: ovvero capire qual è il confine tra le frasi di discriminazione (reato grave), considerato il clima della partita e le attenuanti del caso. Sta al Giudice sportivo valutare tutto ciò, sulla base del referto arbitrale, dei suoi collaboratori e degli esponenti della Procura presenti al San Paolo. E in tal caso, lo stop sarebbe limitato a qualche turno di squalifica (2-3 turni). Ed è quello che ci si aspetta oggi, giorno della sentenza del Giudice. Poi la Procura della Figc aprirà una inchiesta su quanto è accaduto fuori dal rettangolo di gioco.

mercoledì 20 gennaio 2016

Inter, Mancini e i dubbi sul futuro: sarà azzurro?

Crescono le voci secondo cui il tecnico potrebbe lasciare il nerazzurro a fine stagione per diventare ct al posto di Conte

Mancini, foto Lapresse

di BRUNO LONGHI
I quattro punti di distacco dal Napoli, l'ipotesi di un possibile fallimento del progetto Champions League, stanno alimentando in maniera massiccia le voci secondo cui Roberto Mancini potrebbe diventare il prossimo Ct della Nazionale nel caso - abbastanza probabile - che Antonio Conte dovesse lasciare dopo l'Europeo.

Il tecnico interista, sia chiaro, ha tutte le intenzioni di non interrompere il lavoro iniziato in maniera sorprendentemente positiva ad Appiano Gentile, ma proprio in questo periodo di mercato vuole capire quali possano essere le prospettive del club, se verranno assecondate le sue richieste, se ci saranno investimenti tali da ridurre il gap nei confronti di Napoli e Juventus. Insomma, se l'Inter potrà diventare una squadra da vertice. In caso contrario potrebbe anche decidere di salutare e tentare altrove un'altra avventura. 

E tra queste ci potrebbe essere anche quella di Commissario Tecnico, che già aveva sfiorato prima dell'avvento di Antonio Conte al timone azzurro. Non dimentichiamo che due anni fa Mancini era entrato nella lista dei desideri di Tavecchio per la sua innata abilità nel saper scegliere i giocatori. E si sa - e lo stesso Conte lo ha capito benissimo - che in nazionale è molto più utile un selezionatore di un allenatore. E lo stesso presidente federale in queste ultime ore non ha affatto azzerato l'ipotesi di un addio dell'attuale ct commentandola con una battuta: "Morto un papa se ne fa un altro. Anche se noi vogliamo il rispetto dei contratti, compreso quello di Antonio Conte". 

Il ct non ha ancora deciso, lo farà tra marzo e aprile, ma il suo futuro sarà molto probabilmente lontano da Coverciano, sebbene di questi tempi abbia già respinto allettanti offerte, arrivate da Roma e da Milano. E allora aspettiamo gli eventi, senza dimenticare che per la sua successione la lista è abbastanza corposa, e non esclude - oltre a Mancini - Max Allegri, perchè no? Quindi Cannavaro con Lippi, o addirittura Fabio Capello, Mazzarri, Zaccheroni e altri ancora. Insomma per il prossimo papa azzurro non ci resta che attendere la fumata bianca.

Psg, Cavani ai saluti: entourage al lavoro

Inter e Juve alla finestra: primi colloqui esplorativi per capire la situazione. Ma il vantaggio è Premier

Cavani, Foto LaPresse

Titoli di coda per Cavani al PsgCome risulta alla nostra redazione, in queste ore l'entourage dell'attaccante ex Palermo e Napoli si è già messo al lavoro per capire quale potrà essere una sua via d'uscita. Si attendono sviluppi. L'Equipe parla di una rottura insanabile tra il giocatore e il club, parlando di problemi comportamentali. Un guaio che rischia di destabilizzare lo spogliatoio e che può essere risolto soltanto con la cessione. A meno di clamorosi sviluppi, difficile immaginare un addio già a gennaio. Quasi certa invece la partenza a giugno. Per il Matador in pole ci sono City, United e Chelsea in Premier. In Serie A, invece Juve e Inter.

Nonostante 44 gol in 81 gare di campionato, del resto, Cavani non si è mai ambientato a Parigi. E la convivenza obbligata con Ibrahimovic di sicuro ha complicato la questione anche da un punto di vista tattico. L'uruguaiano ama giocare da prima punta, non è un segreto, ma con Zlatan in campo ha sempre dovuto adattarsi. Un ripiego che il Matador non ha mai gradito e che più volte ha palesato anche nelle interviste. E allora giù con i musi lunghi e i mal di pancia. 

Fino ad oggi il caso Cavani in casa Psg è stato sempre gestito con grande attenzione, ma ora la misura sembra ormai colma. L'Equipe parla di "problemi di comportamento", descrivendo il giocatore un "lupo solitario" nello spogliatoio. I dirigenti parigini ormai sembrano aver preso la decisione sul futuro della punta ex Napoli, ma in due settimane sembra difficile che si riesca a imbastire un'operazione di cessione di questo calibro. Molto più probabile immaginare una separazione a giugno, a meno di un clamoroso rendimento dell'attaccante in Champions. Ed è per questo che l'entourage del Matador è al lavoro per capire se c'è, nell'immediato o a giugno, una via d'uscita.

Le parole di Lewandowski ("onorato dell'interesse del Psg"), del resto, di recente hanno aperto nuovi scenari di mercato in Ligue 1. Conti alla mano, per il cartellino di Cavani potrebbero "bastare" tra i 30 e i 40 milioni. Poi resta da discutere sull'ingaggio (attualmente guadagna intorno ai 9 milioni a stagione). Cifre importanti, alla portata soltanto di pochi club in Europa. In Premier League sulle tracce del Matador ci sono United, City e Chelsea. In Italia, realisticamente la Juve sembra l'unica che può tuffarsi in questa operazione, ma occhio anche all'Inter, che se conquistasse la qualificazione alla Champions potrebbe regalarsi proprio l'uruguaiano per la gioia di Mancini. L'asta per Cavani, insomma, è aperta.

Tim Cup: Lazio-Juventus, aria di rivincita

All'Olimpico va in scena la riedizione della finale del 2015: chi passa sfiderà l'Inter in semifinale

Pioli, Lapresse

Questa sera allo stadio Olimpico alle 20.45 la Lazio ospita la Juventus nell'ultimo dei quarti di finale della Tim Cup in programma, quello forse più nobile visto che di fronte ci sono le due formazioni che si sono sfidate in finale lo scorso anno e poi anche in estate nella Supercoppa Italiana. Negli ottavi i biancocelesti di Pioli hanno piegato 2-1 in rimonta sull'Udinese mentre i bianconeri di Allegri hanno travolto 4-0 il Torino nel derby.

Lazio e Juventus si sono sfidate 22 volte in Coppa Italia, metà delle quali all'Olimpico. L'ultima sfida è quella del 20 maggio 2015, in finale: i bianconeri, in svantaggio per la rete di Radu, pareggiarono con Chiellini e nei supplementari trovarono il gol partita con Matri (ora alla Lazio), rete che regalà alla 'Vecchia Signora' il decimo trofeo della storia. La sfida si ripetè pochi mesi dopo a Pechino nella Supercoppa Italiana: altro successo bianconero, 2-0 firmato Mandzukic e Dybala. 

In vista del match di stasera Pioli dovrebbe affidarsi al classico 4-3-3 con Biglia perno di centrocampo e davanti il tridente con l'ex di turno Matri affiancato da Candreva e uno fra Keita e Felipe Anderson; possibile il debutto di Bisevac mentre è ballottaggio fra Radu e Cataldi, col primo favorito e di conseguenza lo spostamento di Lulic in mediana. Allegri punta invece sul 3-5-2 con Neto fra i pali, Rugani nel pacchetto difensivo, Cuadrado e Alex Sandro sugli esterni e davanti Zaza-Morata; in mediana torna Pogba dopo la panchina con l'Udinese mentre Hernanes agirà da regista al posto di Marchisio. 

Probabili formazioni:
Lazio (4-3-3): Berisha; Konko, Mauricio, Bisevac, Radu; Milinkovic-Savic, Biglia, Lulic; Candreva, Matri, F. Anderson. All.: Pioli
Juventus (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Sturaro, Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Zaza, Morata. All.: Allegri

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Milan, Mr Bee-Berlusconi: la trattativa prosegue

Vertice ad Arcore: si continua a trattare per il 48% del club a 480 milioni

Milan, Mr Bee-Berlusconi: la trattativa prosegue
FotoSpazioMilan.it

Dopo il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Mr Bee, la trattativa per il 48% del Milan continuerà nella giornata di mercoledì. Dopo più di due ore di vertice ad Arcore, è arrivato il comunicato di Fininvest che ha annunciato che l'affare procederà con nuovi incontri. Le cifre dell'operazione sono confermate: si va avanti trattare. 

Al sesto incontro ufficiale tra i due, che sono in trattativa ormai da oltre un anno, erano presenti per Fininvest l'amministratore delegato Pasquale Cannatelli, il direttore generale Danilo Pellegrino, che fin dall`inizio ha seguito il dossier della trattativa con Mr Bee e Alessandro Franzosi, direttore business development. Ha partecipato anche Licia Ronzulli, mediatrice che ha giocato un ruolo fondamentale nella trattativa tra Bee e Berlusconi.

IL COMUNICATO

"Dopo l'incontro avvenuto questa sera tra il presidente Silvio Berlusconi e Mr. Bee Taechaubol, la trattativa per la cessione del 48% dell'Ac Milan proseguirà domani tra Mr Taechaubol ed i suoi advisor da una parte ed i manager Fininvest dall'altra. I valori fissati all'inizio della trattativa restano confermati": è quanto si legge in un comunicato congiunto di Fininvest e Taechaubol, uscito circa due ore dopo l'inizio del vertice di Arcore.
Poco dopo la pubblicazione del comunicato, Bee Taechaubol ha lasciato la residenza di Silvio Berlusconi verso le 23.40.