lunedì 21 dicembre 2015

Inter, Felipe Melo e i suoi vecchi fantasmi

Dall'espulsione al Mondiale 2010 ai cinque minuti di follia con la Lazio: il brasiliano ricasca nei vecchi errori

Inter, Felipe Melo e i suoi vecchi fantasmi

Roberto Mancini lo ha voluto, fortissimamente, all'Inter per avere nel cuore del centrocampo un sergente di ferro, un duro che servisse ad alzare le barricate, a fare a sportellate, a far girare anche la palla: uno di personalità, uno senza paura. Caratteristiche che, indubbiamente, Felipe Melo ha. Ma tutta la carriera del brasiliano è stata costellata da episodi come quelli di San Siro contro la Lazio. In cinque minuti Melo ha cancellato il buono fatto dall'inizio di stagione. Cinque minuti di follia: rigore procurato e rosso per un'entrata killer.

Prima il fallo da rigore su Milinkovic-Savic, poi il rosso per il colpo da kung-fu su Biglia. Melo in cinque minuti ha mostrato tutto il suo campionario, condannando l'Inter alla sconfitta casalinga. Ma non è la prima volta che il brasiliano perde la testa. Per lui, quella contro la Lazio, si è trattata della settima espulsione in carriera in Serie A, la seconda stagionale. Con due rossi e quattro gialli si conferma il più "cattivo" della A, assieme a Perotti. Sulla "cattiveria", in senso buono, Mancini ci aveva puntato: aveva bisogno di personalità. Che non manca, a Melo. Ma che al di là dei falli con la Lazio ha dimostrato di avere anche scarsa lucidità e precisione in fase di costruzione: una serata no, certificata dal terribile intervento sull'argentino.

I ricordi sono corsi al 2 luglio 2010, quando Melo condannò il Brasile all'eliminazione dai Mondiali 2010: contro l'Olanda prima sporcò il cross di Sneijder, infilando Julio Cesar. Poi calpestò Robben: rosso diretto, Brasile fuori con richieste da più parti di estrometterlo per sempre dalla Seleçao. Ma basti pensare al suo debutto in Serie A, con la Fiorentina, nel 2008: espulso per doppia ammonizione. Anche in maglia bianconera le espulsioni non sono mancate, tre.

Insomma, i limiti di Melo, oltre che tecnici (e sulla sua convivenza nel cuore del centrocampo con Medel ci sarebbe da discutere), sono emersi e hanno inciso in negativo. La squalifica servirà a riportare il soldato del Mancio sulla diritta via? Difficile da dire, certo Melo si è immediatamente reso conto della stupidaggine compiuta. Ora, per lui, un 2016 per cancellare, coi fatti, l'ennesimo col della sua carriera. Perché l'Inter, per continuare a guidare la classifica, non può permettersi altre sbandate.

Nessun commento:

Posta un commento